Questo agrume così particolare, di cui tutti conoscono il profumo ma che ben pochi hanno visto, cresce in Calabria.
Su una stretta fascia costiera di un centinaio di chilometri, lungo il Mar Ionio e fino a circa 300 metri di altitudine, si raccoglie il 95% della produzione mondiale di bergamotto.

Come in tutti gli agrumeti, la fioritura riempie l’aria di profumo, ma con il bergamotto la magia avviene anche durante la raccolta.
Il frutto libera minuscole particelle di olio essenziale che profumano l’atmosfera e fanno star bene: questa preziosa essenza stimola infatti la produzione degli ormoni della felicità.

Anche senza aver mai visto o toccato un bergamotto, molti di noi lo hanno già assaggiato, magari senza saperlo, in una tazza di tè Earl Grey.
Ma come ha fatto questo frutto mediterraneo ad essere associato ad un tè proveniente dall’altra parte del mondo?

La leggenda racconta che una nave inglese appartenente a Sir Grey, di ritorno dalle Indie carica di tè, fece scalo in Calabria per imbarcare flaconi di olio essenziale di bergamotto destinato alla profumeria.
Giunta nella Manica, la nave fu sorpresa da una tempesta: i flaconi si ruppero e l’olio si diffuse nelle stive, impregnando diversi sacchi di tè.
L’equipaggio, convinto di aver perso parte del carico, decise comunque di far assaggiare il tè “contaminato”.
Il risultato piacque talmente tanto che nacque così quel celebre miscuglio che ancora oggi gustiamo e, a ogni sorso di Earl Grey, è un pezzetto di Calabria che viaggia fino alle nostre tazze.

Nella foto qui sopra si vedono delle scorze di bergamotto messe a essiccare.
Saranno poi spedite presso prestigiosi atelier del tè che, continuano ancora oggi a utilizzare il prodotto naturale e biologico.

Vi racconterò un’altra volta come il bergamotto sia finito nell’Acqua di Colonia, il suo legame con il celebre Café Procope a Parigi e perché cresce così bene su questa striscia di terra del sud Italia.


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